Nel sistema parlamentare britannico c’è un’istituzione politica, chiamata Shadow Government (Governo Ombra), presieduta dal capo dell’opposizione e costituita da “ministri ombra” che fanno da specchio, anche nel modo in cui siedono in parlamento, ai ministri in carica.

Compito del governo ombra è svolgere un’azione critica verso le decisioni del governo in carica, proponendo alternative.

Anche se tentativi di governi ombra sono ogni tanto spuntati nel panorama politico italiano, non hanno mai portato a risultati di rilievo, forse perché presuppongono sistemi bipartitici del tutto estranei alla mentalità italiana o perché il principio originario è stato distorto per fini particolaristici.

Perché ho tirato fuori questa prassi politica?

Perché contiene un’idea molto pragmatica che può essere utile proprio in questo momento così disastroso : quella di prepararci nel mezzo del caos, di approntare programmi chiari sintetici e precisi per ogni settore del vivere associato, veri programmi di governo che attualizzino la visione del mondo che vogliamo realizzare, specificando priorità, tempi, risorse, mezzi, come se dovessimo iniziare a governare domani : programmi specchio. L’espressione mi piace di più che programmi ombra.

Anche se siamo ancora in pieno sfascio, ci sono molte forze che stanno emergendo con idee veramente innovative in tutti i campi. Molte di queste idee possono sembrare irrealizzabili e utopistiche, ma come diceva Danilo Dolci, l’utopia cessa di essere tale quando diventa progetto.

Ci vuole un coordinamento. C’è chi ci sta provando. Se cerchiamo bene possiamo già individuare gruppi e iniziative che si propongono con questo preciso compito, di raccogliere e coordinare voci, anche diverse fra loro, indirizzate a un radicale rinnovamento della vita associata che ponga al centro l’essere umano, la sua libertà e la sua felicità.

Difficile invece individuare i “ministri” specchio ossia persone pronte ad attuare questi programmi appena le condizioni lo permetteranno. Nel mio orizzonte utopistico (sempre in senso dolciano) c’è un “governo dei saggi” (anche questa non è poi un’idea così nuova!) che scavalchi a pié pari il sistema attuale e ci permetta di eleggere alla guida del paese non politicanti di mestiere, o narcisisti emergenti o emissari dei poteri finanziari ma persone colte e preparate, che hanno lavorato a fondo su di sé, empatiche, lungimiranti, capaci di comunicare, di lavorare in gruppo, guidate non dall’ego ma dalla passione per il bene comune.

Non che non ce ne siano. Quello che non c’è ancora, mi pare, sono le condizioni che permettano loro di farsi avanti e rendersi disponibili. Le dobbiamo creare noi, queste condizioni, educando noi stessi e lavorando umilmente dalla base per preparare il terreno.

Intanto però possiamo metterci avanti coi programmi, mettendo a disposizione ciascuno le sue competenze ma anche la capacità di catalizzare, raccogliere e ordinare idee e proposte innovative e di coordinarsi con altri che si muovono nella stessa direzione. Stilando sintesi agili e puntuali, due pagine per ogni settore o “ministero specchio”, ma con idee e parole piene di vita e di novità esplosiva.

Questo sito è a disposizione per quanto riguarda il settore della scuola e dell’educazione in generale.

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