Sollecitata da un paio di articoli su Repubblica, vorrei dare il punto di vista di una nonna.
Sono totalmente d’accordo con quanto dice la psicologa Oliverio Ferraris (Repubblica, 10/01/2019) sul ruolo che andrebbe assegnato alla famiglia e alla scuola. Ma come lei stessa sottolinea, i genitori sono spesso imbarazzati e impreparati (spesso perché anche in loro la sessualità è un’area ferita aggiungo io) e la scuola non se ne occupa.
E allora che fare, da dove cominciare?
Finché la scuola e la società civile non si muovono (ma nulla ci impedisce di dare ogni tanto qualche spintone) la mia proposta va agli adulti di riferimento : cominciamo noi genitori, insegnanti, educatori a prepararci. Cominciamo ancora prima che arrivino le domande imbarazzanti dei bambini, ancora prima di avere dei bambini. Cominciamo un viaggio di riscoperta della nostra storia personale con la sessualità, chiediamoci che cosa ci è mancato, di che cosa avremmo avuto bisogno, cominciamo a cercare libri, sia quelli che possono aiutare noi adulti sia libri da proporre ai bambini e magari da leggere insieme a loro, o da lasciare casualmente sul tavolo del soggiorno per i ragazzi più grandi. Con gli adolescenti, è risaputo, è molto più difficile parlare di questi temi. Guardiamo film su adolescenti e sessualità. Esiste anche un uso saggio della rete in cui un adulto si può avventurare senza incorrere nelle trappole a cui sono esposti i giovanissmi.
Leggiamo prima noi i libri rivolti ai ragazzi, come fossero rivolti al nostro bambino interiore. Libri buoni ce ne sono, tanti. Un invito : fra i libri da proporre ai ragazzi, cercate quelli che trasmettono un clima di affettività e di cura, come fossero scritti da qualcuno a cui importa di loro e che ha a cuore la loro felicità. Infatti è questo, questa intimità, questa attenzione affettuosa, che raramente si trovano in un libro, a rendere i genitori le figure più adatte a conversare di sessualità coi bambini. Se possibile, facciamoci guidare in questo percorso da quel “terzo di rincalzo” o specialista esterno che però – e qui sta il nucleo della mia proposta – accompagni prima noi adulti. Il “terzo” può anche essere un buon libro, di quelli che non sono solo da leggere, ma che “ti fanno”, entrano nella vita e ti cambiano.
Vi assicuro che ne sarà valsa la pena. E che probabilmente miglioreranno anche i rapporti con i nostri partner sessuali.
Suggerisco questo lavoro di rivisitazione della propria storia con la sessualità anche ai nonni. A volte i bambini hanno più confidenza coi nonni, e magari si azzardano a fare domande che ai genitori non farebbero.
E se i nipotini non chiederanno ai nonni, se troveranno un dialogo soddisfacente coi genitori, tanto meglio. Sarà comunque servito anche ai nonni che prima di morire avranno fatto pace con una parte così importante della loro vita.
E’ quello che ho fatto io: meglio tardi che mai!
Mariella Lancia