Sto osservando col batticuore la cosiddetta ripartenza, cerco segnali di novità, di intelligente volontà di afferrare l’occasione che ci offre questa inaudita emergenza per una trasformazione radicale di tutto ciò che era disfunzionale, sbagliato, ingiusto e nocivo, fonte di sofferenza per la terra e per i suoi abitanti.

Non so se ci verrà data un’altra opportunità come questa.

Non vedo per ora – perlomeno fra chi ci governa – indizi incoraggianti.

Mi pare che si cerchi la ripresa dentro i vecchi schemi. Produrre, consumare, costruire, sprecare, inquinare (vedi la marea di plastica da cui siamo e saremo sommersi).

A me sono venute in mente alcune cose molto semplici, alcune anche molto piccole che si potrebbero fare di cui però non si sente molto parlare.

Non mi intendo per niente di economia, ma da appassionata di lingue prendo la parola nel suo significato etimologico : cura ordinata (nòmos: disposizione, governo, ordine) della casa (oìkos). Mi colpisce che nella parola nòmos c’è anche il significato di “modo musicale”, “canto armonioso”.

Quello che vado a enumerare sono dunque proposte da persona non esperta di economia, di finanza e di politica, ma sollecita del benessere e dell’armonia ordinata della casa comune. Sono appunti che sto prendendo per me stessa e che ho deciso di condividere per sottoporli al vaglio e alla critica di chi ne sa più di me e che vanno comunque verificati e approfonditi.

Edilizia : non costruire (basta cementificazione) ma ristrutturare e riconvertire, mettere in sicurezza edifici già esistenti, rilanciare i borghi. Oppure costruire solo sull’area che era occupata da edifici abbattuti.

Messa in sicurezza di ponti e viadotti.

Rigenerazione (anche culturale) e valorizzazione delle periferie.

Messa in sicurezza degli edifici scolastici.

Costruire e ricavare piste ciclabili. Installare tetti vegetali sugli edifici.

Agricoltura e allevamento : no agli allevamenti intensivi (che contribuiscono enormemente all’effetto serra), incentivare la permacultura, l’agricoltura rigenerativa (utilizzo di ME, microrganismi effettivi ricavati dai rifiuti, vedi Campo Tures), microfattorie, colture associate (il basilico sotto i pomodori), ripopolare le campagne con terreni ceduti gratuitamente e senza tasse. Ecovillaggi.

Se tutti praticassero la permacultura la produttività quadruplicherebbe, come sostiene l’eccellente film Domani di C. Dyon e M. Laurent.

Questo aiuterebbe anche l’inserimento dei migranti nel tessuto sociale ed economico del Paese e invoglierebbe i giovani a indirizzarsi verso l’agricoltura.

Permaculture garden

Risparmio energetico : raccolta sistematica e riutilizzo degli scarti alimentari (supermercati, comunità, ristoranti, mense).

Non far girare le merci a distanza, incentivare le economie locali anche tramite microcredito. Abituarci a consumare i prodotti di stagione (così diminuirebbe di molto anche il traffico aereo).

Imballaggi leggeri, confezioni più piccole e riempite completamente (stop ad esempio ai prodotti cosmetici o farmaceutici che occupano solo i 2/3 del contenitore).

Sconti sulle bollette per chi produce pochi rifiuti.

Trasporto pubblico a energia elettrica. Ripensare e riconvertire tutto il sistema di spostamenti e trasporti.

Costruzione di piste ciclabili. Trasporto merci su rotaie e vie d’acqua.

Spesa con borse personali (incoraggiare).

Sostituzione delle caldaie obsolete e temperatura nelle case non oltre 18°. Questo farebbe bene anche alla salute mitigando gli sbalzi fra dentro e fuori.

Aria condizionata d’estate solo negli ospedali, nei reparti alimenti deperibili dei supermercati e nelle residenze per anziani.

Diminuire drasticamente le spese militari ( F35 : 82,4 milioni di dollari ciascuno!)

Produzione industriale

Riconversione : dalla plastica al vetro e alla carta (riciclata), dalle industrie inquinanti a imprese per la messa in sicurezza del territorio, delle reti idriche (perdiamo il 42% dell’acqua), dei fiumi e dei corsi d’acqua.

Produzione di oggetti che possano essere riparati e riciclati.

Trasformazione di imprese tradizionali fallimentari in imprese sociali.

Auto elettriche e a biogas. Aerei a energia solare (ci sono già).

Incentivare la ricerca di nuovi carburanti ecosostenibili.

Produrre cartucce e pile ricaricabili.

Detersivi e prodotti di profumeria alla spina.

Acque minerali e bibite in bottiglie di vetro da restituire e riutilizzare.

Dove non si può eliminare la plastica, impiegare contenitori riutilizzabili (vedi Azienda Nivel linea detersivi e linea cosmetici che ritira i vuoti e li riempie di nuovo prodotto dopo lavaggio).

Arte e cultura : investire nell’arte, nella musica, nello spettacolo e nell’elevazione culturale della popolazione. La gente è disposta a spendere per la bellezza!

E soprattutto :

5. Educazione : investire potentemente nella scuola e nell’educazione delle nuove generazioni introducendo materie di insegnamento radicalmente nuove come le Life Skills (competenze per la vita) :

educazione alla salute ( stile di vita, alimentazione, come rafforzare il sistema immunitario), educazione emotiva e relazionale (come riconoscere e gestire emozioni, conflitti, come superare fallimenti e insuccessi, come rafforzare l’autostima, come comunicare) educazione sessuale e affettiva (l’Italia è uno dei pochi Paesi europei in cui non esiste l’educazione sessuale come materia curricolare nelle scuole), educazione civica ed economica.

Formazione degli insegnanti secondo queste nuove imprescindibili esigenze dei sistemi educativi.

Educazione permanente per tutte le età.

Prendersi cura dello stato psichico dei cittadini. La gente sta male, ne parlano mai i politici di questo? Alcune costituzioni (Butan, Costarica) pongono la FELICITA’ dei cittadini come valore primario da perseguire, insieme ai diritti della terra, del mare, degli animali, delle piante (vedi Ecuador).

Mi si obietterà che scelte come queste scardinerebbero i nostri sistemi produttivi e cancellerebbero milioni di posti di lavoro. Bene : ma quanti ne creerebbero? Probabilmente di lavori più umani e gratificanti.

Certo occorrerà una mentalità nuova, più adattabile, creativa, avventurosa e aperta al cambiamento.

E occorrerà prevedere un periodo ragionevole di transizione.

Ma si può fare perché per tutto quello che io ho espresso in maniera semplicistica e casa(oìkos)-linga, e per molto altro, esistono già piani, progetti e sperimentazioni, in tutto il mondo. Basta documentarsi.

C’è un MA tuttavia. L’ostacolo vero, l’ostacolo più grande è nella mente e nel modo di pensare. Per realizzare tutto questo il punto di partenza non può che essere interiore, dunque pratiche serie e diffuse di trasformazione della mente si renderanno indispensabili. Affidate a guide competenti e qualificate, che ci sono. Col vantaggio non secondario di creare altri posti di lavoro!

Roof terrace in Paris

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